Furore

secondo le visioni di Maurizio Cardillo


domenica 31 gennaio 2021 - ore 21

nell'ambito di “La parola soffiata” - Stagione Agorà
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Come la morte, più della povertà, il furore e la rabbia sono temi poco di moda, per niente cool, quasi tabù. Eppure chiunque può osservare quanto i nostri giorni siano immersi nella rabbia, nel furore.
Il furore è uno stato d’animo iperbolico. La parola – muovendo dal concetto di rabbia – sconfina nei territori della passione.
Nell’iperbole e nella passione si situa il racconto teatrale che Maurizio Cardillo ha scritto per “La parola soffiata”.
In un luogo imprecisato e sospeso nel tempo, un luogo distopico che conserva tracce di contemporaneità, si svolge un onirico congresso, una misteriosa riunione permanente sul tema del furore, al quale partecipa, insieme all’autore e ad un suo alter ego, un’improbabile congrega di personaggi della letteratura, dell’arte, della storia. Uomini e donne condannati a riflettere sulla vicinanza e la distanza dal furore nella vita delle nostre società.
“Furore secondo le visioni di Maurizio Cardillo” è un pastiche agrodolce, deliberatamente votato all’assurdo, nel quale la politica si confonde con il misticismo, l’etica con la creazione artistica.
Echi di molti autori e opere affiorano nel racconto, da John Steinbeck di “Furore” a Luciano Bianciardi di “La vita agra”, fino a Thomas Bernhard, Ingeborg Bachmann, Pasolini, La Bibbia, Robert Louis Stevenson con il suo “Doctor Jekyll & Mr. Hide”.