Parlare a vanvera

regia e drammaturgia: Maurizio Cardillo

con: Rosa Alfieri, Letizia Bassi, Giuseppe Bonsenso, Giuliana Cantalupo, Corrado Dal Pozzo, Valda Garuti, Elena Gentilini, Paolo Pagani, Andrea Rinaldi, Olesya Stratin, Luigi Tranchini 

sabato 28 aprile 2018, ore 21- Teatro Lolli, via Caterina Sforza 3, Imola

ingresso a offerta libera riservato ai soci T.I.L.T. 2018
per informazioni info@tiltonline.org oppure 3405790974 (ore serali) - www.tiltonline.org
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Gli attori e le attrici dell’ormai storico gruppo imolese sono stati da me invitati a cimentarsi intorno a due parole chiave del comico, due strumenti che corrono su binari paralleli e apparentemente opposti. La prima parola è ingenuità, la seconda perizia.
Ingenuità come candore, come disponibilità a mettere in gioco il proprio lato infantile, a non dare nulla per scontato, a stupirsi, meravigliarsi di tutto .
Perizia come abilità nel destreggiarsi sulla strada dell’assurdo, del surreale, del rovesciamento di senso; una strada che richiede, oltre ad una grande diponibilità a lasciare gli ormeggi del ragionamento e della logica, un puntuale addestramento nel sentimento del famoso “tempo comico”, ovvero di quella qualità per cui un attore è condotto in scena a dire una certa parola o frase, a compiere una certa azione nell’unico tempo per lui interessante: quello che strappa la risata gli spettatori. Un momento prima o uno dopo, infatti, la risata non c’è.
Ecco allora i clown-bambini (senza naso rosso) che recitano le loro poesie, odi rigorosamente in rima ad elementi naturali ma anche ad oggetti umili come il calzettone, la crema idratante, l’ombrellone. Ecco un profluvio dei più biechi luoghi comuni e il geniale rovesciamento (l’autore è Alfb) nei “luoghi comuni al contrario”. Ecco una fitta ragnatela di poesie e racconti dominati dal nonsense. E poi ancora un’assurda cavalcata sui temi della didattica teatrale, con riflessioni ironiche sulla necessità (qui assolutamente e volutamente disattesa) di parlare in dizione e sulla comprensione dello spazio scenico.
Per poi finire con l’ambizioso tentativo di giungere alla “vanvera totale”, senza ritorno, assoluta, con lo svelamento allegro e irriverente del “grande pieno” che ci circonda, un pieno di senso apparente e petulante, di spiegazioni, di istruzioni, di ossessione di voler tutto comprendere e spiegare; un grande pieno che, visto in controluce, lascia paurosamente e comicamente trasparire un grande vuoto.
Buon divertimento! (Maurizio Cardillo)

TILT
con il contributo dell’Amministrazione comunale di Imola - Assessorato alla Cultura e della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola