Il ritorno al deserto
di Bernard-Marie Koltès
(traduzione Luca Scarlini)
uno spettacolo di Andrea Adriatico
con Francesca Mazza, Maurizio Cardillo
e con Ali Baidoun Aziz, Nunzio Calogero, Gianluca Enria, Andrea Fugaro, Maria Grazia Ghetti, Sara Kaufman, Angela Malfitano, Marco Matarazzo, Fabrizio Molducci, Paul Ngeh, Stefano Toffanin
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Lotte familiari, cornici storiche, scontri interetnici, diventano per Koltès occasione di scrittura di un'opera unica, che attinge dalla realtà e la trasforma in una narrazione classica, quasi mitologica, dove realtà e visione si mescolano in un vertiginoso affresco che anticipa i nostri giorni.
Ne Il ritorno al deserto Koltès retrodata il presente della scena al passato storico della Francia sconvolta dai contraccolpi sociali della decolonizzazione in Algeria: questa è la cornice dello scontro che si consuma all'interno di una famiglia borghese, intesa come luogo dell'inferno sociale, e rappresentata come una saga (a questo proposito Koltès scrive un racconto 'genealogico' dal titolo Cento anni della storia della famiglia Serpenoise).
L'ospite inatteso è Mathilde Serpenoise, che ritorna nella casa d'origine reclamando al fratello Adrien, capitano d'industria, i suoi diritti ereditari: uno lo specchio dell'altra, i due fratelli si rinfacciano colpe e responsabilità in un crescendo di interessi meschini, pulsioni di morte e auto-annientamento, pur essendo drammaticamente legati da una segreta passione amorosa.
Castrati e sconfitti dalla lotta intestina sono i rispettivi figli Fatima, Éduard e Mathieu, anch'essi avviluppati da desideri, segreti e nevrosi. Fuori le mura della casa, invece, a essere colpiti sono gli immigrati maghrebini, come dimostra l'attentato contro il caffè Saïfi organizzato dai poteri pubblici del Capitalismo (l'industriale Adrien), della Legge (l'avvocato Borny) e dello Stato (il prefetto Plantières).
Dopo i tre "pezzi" dedicati a Koltès nei primi anni 90 (L'ultima notte, Fuga e Là, dove ci si vede da lontano), e dopo numerosi omaggi disseminati nella sua opera teatrale e cinematografica, Andrea Adriatico torna a cimentarsi con la drammaturgia dell'autore francese, scegliendo il testo de Il ritorno al deserto, un'opera densa di implicazioni psicologiche, sociali e storiche. Confermando il suo interesse per l'uso drammaturgico dello spazio scenico, per il linguaggio cinematografico e per la funzione attiva dello spettatore, Adriatico compone uno spettacolo corale che si snoda tra i diversi livelli della vicenda con l'uso dei diversi mezzi artistici, e componendo la sua prima opera espressamente costruita sull'intreccio fra teatro e cinema. In compagnia di uno straordinario e numeroso gruppo di attori per un'opera corale nella quale emergono sinistramente e dolorosamente i personaggi interpretati da Francesca Mazza e Maurizio Cardillo.